Il museo è situato in piazza San Marco, ospitato dalle Procuratie Nuove, accanto al celebre caffè Florian. Erede dello Stutaurio della Serenissima, istituito nel 1523 grazie alla prima donazione alla Repubblica di una collezione di sculture (la Collezione Grimani), esso occupa la sua sede attuale fin dal 1596, e ha beneficiato nel corso dei secoli delle donazioni di collezioni private da parte di grandi famiglie veneziane e non solo.
Il Museo propone oggi un percorso espositivo strutturato in venti sale, nelle quali sono conservato oggetti e opere d’arte appartenenti soprattutto alle culture dell’antica Grecia e dell’antica Roma, dai ritratti alle monete, dalle gemme alle statue, dai bronzi alle ceramiche. Non mancano però anche reperti provenienti da ogni altra zona del Mediterraneo e dal Vicino Oriente: a materiali egizi e mesopotamici sono riservate in particolare le sale XVII e XX. Nerbo di questa esposizione è la “Collezione Layard”, costituita da rilievi calcarei di epoca neo-assira e mattoni iscritti di età neo-babilonese.
“Collezione Layard” del Museo Archeologico Nazionale di Venezia
La collezione venne assemblata dal celeberrimo archeologo inglese Austen Henry Layard, che durante i suoi scavi presso le antiche capitali assire di Nimrud e Ninive (odierno Iraq) raccolse una gran quantità di reperti per la propria raccolta privata, accresciuta dai doni ricevuti da autorità locali, colleghi e collezionisti. Molti oggetti rimasero a lungo esposti presso le sue residenze di Londra e di Venezia (a Palazzo Cappello Layard), ma altrettanti furono donati da Layard stesso ad amici e diplomatici. Così avvenne anche con il lotto di reperti mesopotamici che sono oggi esposti presso il Museo Archeologico Nazionale di Venezia, in seguito al loro passaggio dalle mani dell’archeologo inglese a quelle del comune veneziano. In particolare, i rilievi neo-assiri furono donati nel 1891 e ospitati inizialmente presso il Fondaco dei Turchi.
Il corpus della collezione si compone di: 10 frammenti di bassorilievo in calcare di età Neo-Assira, raffiguranti scene di battaglia, di corte e creature mitologiche; questi frammenti furono rinvenuti in condizioni di conservazione non ottimale all’interno dei palazzi reali delle città di Ninive e Nimrud; 2 mattoni, datati al periodo Neo-Babilonese e iscritti con caratteri cuneiformi per volere del sovrano Nabucodonosor II.